L’arte a responsabilità illimitata

Arte a responsabilità illimitata: questo il tema della seconda edizione che ha avuto inizio nel 2010, con il convegno A Mezzogiorno dell’arte, e che si è conclusa ieri con l’inaugurazione della mostra allestita negli spazi del Teatro Margherita di Bari.
Tutte site specific le opere dei dodici artisti finalisti selezionati dal team curatoriale composto da Giusy Caroppo, Caroline Corbetta e Stefano Chiodi. La progettazione dei lavori, invece, è stata avviata durante le attività laboratoriali dirette dai due tutor Liliana Moro e Olaf Nicolai. A decretare i vincitori , ex equo Emiliano Maggi e Tomaso De Luca,  il comitato scientifico presieduto da Achille Bonito Oliva e composto da Vito Labarile, Salvatore Lacagnina e Maurizio Morra Greco.
L’opera di Emiliano Maggi, Te Deum: sinfonia per un dio puro e selvaggio, rappresenta – come lui stesso afferma – “una preghiera ma anche un inno di ringraziamento alla figura animale, a quello che era il dio bestia in passato presso le tribù e i popoli, considerato come l’elemento più importante, sinonimo di sopravvivenza, cibo e protezione”.

Dall’ambito della performance si passa a quello della scultura con l’altra opera vincitrice, quella di Tomaso De Luca, Floating (30 giorni per spostare una colonna), ispirata alla leggenda della colonna miracolosa di San Nicola e al rituale di pulitura delle chianche.

Alla seconda edizione del Premio Lum hanno partecipato anche gli artisti Nico Angiuli, Carola Bonfili, Thomas Braida, Loredana Di Lillo, Francesco Fonassi, Chiara Fumai, Martino Genchi, Nicola Nunziata, Carlotta Sennato, Valentina Vetturi.