Intervista esclusiva alla storica dell’arte e curatrice Giusy Caroppo a cura del sociologo e critico d’arte Maurizio Vitiello.
È difficile concretizzare opere in diverse discipline operative, oggi?
Credo sia il trend attuale dell’arte contemporanea, muoversi in maniera trans-disciplinare.
Ci sono artisti che – pur mantenendo una cifra stilistica coerente che li rende sempre e comunque riconoscibili – utilizzano medium differenti, dalla scultura alla pittura, al video, all’installazione.
Il ruolo del curatore o/e del critico d’arte è anche quello di far tenere la barra dritta all’artista affinché questa multidisciplinarietà non sia applicata per mera moda quanto per la sincera necessità di esprimersi con linguaggi nuovi, a seconda dei contesti, del tema di una mostra, della venue o del target di riferimento.
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